sceneggiatura: 5
fotografia: 8,5
regia:
8,5
interpretazione
degli attori: 7,5
trama: 3
ritmo: 6,5
Film basato sull'omonima, e molto fortunata, serie video-ludica sviluppata da Ubisoft, che ha prodotto anche il film. La storia è ambientata nello stesso universo del videogioco, e offre un grande spettacolo visivo... ma il risultato finale è insufficiente.
Protagonista della vicenda narrata è il condannato a morte Callum Lynch (interpretato da Michael Fassbender), che viene salvato dalla sua condanna dalla Fondazione Abstergo, interessata a lui per il suo legame di sangue con Aguilar De Nerha, antico membro della Confraternita degli Assassini. Attraverso un loro futuristico macchinario, l'Animus, Callum viene costretto a rivivere i ricordi del suo antenato vissuto al tempo dell'Inquisizione Spagnola. Callum è l'unico discendente diretto ancora in vita e quindi, rivivendo i ricordi di Aguilar, è l'unica persona in grado di poter rintracciare il misterioso relitto attorno al quale ruota tutta la storia: la tanto agognata “Mela dell'Eden”, fulcro di un millenario conflitto tra le società segrete degli Assassini e dei Templari.
Questa,
a grandi linee, è la trama del film. Una trama terribilmente povera
di contenuti, che non si salva mai dal tragico destino di crollare a
picco.
Pessima
caratterizzazione dei personaggi, delineati giusto il minimo
indispensabile per far filare il film, ma troppo poco approfonditi.
Anche il protagonista, Callum, non è stato sceneggiato in modo
opportuno. Ha un profilo psicologico complicato, questo per fortuna
traspare, ma purtroppo non è stata data molta importanza nemmeno alla sua identità. Non è questo, però, l'elemento peggiore della
sceneggiatura, perché non solo i personaggi sono lasciati un po'
allo sbando, ma l'intera storia. La struttura è instabile e
lacunosa; troppi salti, troppe forzature, troppi buchi nella trama.
Ci sono tanti passaggi all'interno del film che non vengono mai
chiariti; ci sono momenti di totale vuoto narrativo; episodi
accennati e poi abbandonati... poca chiarezza e tanto disordine.
Tutte caratteristiche che demolirebbero qualunque film. Chi non
ha mai giocato al videogioco si potrebbe trovare in difficoltà a
capire tutta la storia; non perché faccia degli assurdi salti nel
vuoto (comunque un minimo di spiegazione viene sempre data), ma
perché molte cose vengono spesso sottovalutate o addirittura omesse.
E poi i dialoghi sono spesso inadatti. Cercano a tutti i costi di
dare solennità ed epicità alla storia, ma quello che risulta è una
macchinosa staticità emotiva e una troppo ricercata serietà epica.
La storia avrebbe meritato un esito migliore. Le tematiche affrontate sono di grande impatto e molto coinvolgenti ( l'inquisizione spagnola, la violenza dell'uomo, il libero arbitrio, le società segrete che governano il mondo, la redenzione...) e non sono mai banali, ma purtroppo ( e lo dico con vero rammarico) non vengono approfondite, ma semplicemente abbozzate e mischiate nello stesso confusionario polverone.
La storia avrebbe meritato un esito migliore. Le tematiche affrontate sono di grande impatto e molto coinvolgenti ( l'inquisizione spagnola, la violenza dell'uomo, il libero arbitrio, le società segrete che governano il mondo, la redenzione...) e non sono mai banali, ma purtroppo ( e lo dico con vero rammarico) non vengono approfondite, ma semplicemente abbozzate e mischiate nello stesso confusionario polverone.
Sceneggiatura
e trama sono dunque gli elementi peggiori di questo film, e se la
recensione finisse qui il voto sarebbe gravemente insufficiente e
senza speranza. Ma per fortuna troviamo anche aspetti positivi: per
prima cosa un'eccellente fotografia. Il direttore Adam Arkapaw ci
offre uno spettacolo mozzafiato. Affascinanti gli scorci della Spagna
medievale (ottimi anche i costumi) e straordinarie le successioni dinamiche nei combattimenti, nulla è lasciato al caso, ogni frame è curato nei minimi dettagli. È sicuramente un film che ha puntato molto ( se non addirittura
tutto) sulla spettacolarità visiva, e bisogna constatare che su
questo c'è davvero poco da recriminare. Discutibile la scelta, ma
non il risultato.
Con
una fotografia di tale bellezza, la regia non deve assolutamente
sfigurare, altrimenti risulterebbe tutto inutile. Per fortuna non è questo il caso; qui si dimostra sempre all'altezza. Scelte coraggiose e di grande qualità durante gli inseguimenti e le scene d'azione, di altissimo livello; ottime anche quelle più raffinate ed eleganti delle scene più statiche. Regia che non perde mai di ritmo e di forza e riesce ad offrire un grande
spettacolo allo spettatore; regia dinamica, raffinata, potente e soprattutto molto ricercata quella di Kurzel, che nonostante l'assurdità
contenutistica di un film basato su un videogioco, riesce sempre a
prendersi sul serio. Riesce anche a mettere molte pezze, dove può,
alla mancanza di trama e di ritmo, con scelte registiche molto
azzeccate e di grande impatto. E' un film d'azione e in questo senso
non è mai banale o mediocre. Sceneggiatura bocciata, regia
decisamente promossa.
Altro
punto positivo sono le interpretazioni degli attori. Fassbender si
conferma ad altissimi livelli. Il suo personaggio è forse l'unico ad
avere una forza emotiva degna di nota, ed è solo merito suo. Il film
perde colpi spesso e volentieri, lui no. Non perde mai di intensità
o di forza e cerca di salvare un film pericolante. Di gran lunga
il migliore, anche se comunque non può salvare completamente la povertà di contenuti. Marion Cotillard non è alla sua
altezza, ma comunque riesce bene a calarsi nel personaggio e ad
interpretarlo al meglio. Crea una forte empatia con il protagonista e
risulta molto credibile nei panni della scenziata Sophia Rikkin. Il
film non ha puntato certo sulla credibilità scientifica, però lei è
brava a non perdere mai la serietà, la professionalità e
l'emotività del suo personaggio. Non eccelle, ma non delude. Jeremy
Irons, nei panni di Alan Rikkins, riesce ad avere la giusta dose
di freddezza, meschinità e sfrontatezza per risultare calzante con
il ruolo biasimevole del suo personaggio. Ci è riuscito alla grande. Da un attore come lui ci si aspetta sempre il meglio, e questo film di certo non rappresenta " il meglio", ma non per colpa sua.
Tirando
le somme, i punti di forza non riescono a salvare il film. Alleviano
le sofferenze e risollevano la situazione dal baratro, ma non bastano
per assolverlo del tutto dai suoi peccati. La sceneggiatura è
l'elemento portante di qualunque film e quando la struttura non è
solida... il film è in grave pericolo.
Non ve
lo consiglio, ma nemmeno ve lo sconsiglio. E' un film che offre un'ottima spettacolarità visiva, ma nulla di altro. Ciò
che risulta è un progetto dalle grandi ambizioni, che avrebbe avuto tutte le carte in regola per lasciare il segno, che però si tarpa le
ali da solo e non riesce a spiccare il volo. Un grande peccato. Non porta messaggi o insegnamenti e
non si pone minimamente l'obbiettivo di distaccarsi dalla sua
dimensione di videogioco, rimanendone intrappolato. Le mie
aspettative erano alte, sono state tradite. Guardarlo, però, non è
stato poi così orribile e avrebbe potuto anche meritare una discreta sufficienza, ma
è da punire la sua mediocrità contenutistica.
VOTO
5,5
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