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domenica 15 gennaio 2017

RECENSIONE di ASSASSIN'S CREED

ASSASSIN'S CREED di Justin Kurzel

sceneggiatura: 5
fotografia: 8,5
regia: 8,5
interpretazione degli attori: 7,5
trama: 3
ritmo: 6,5


Film basato sull'omonima, e molto fortunata, serie video-ludica sviluppata da Ubisoft, che ha prodotto anche il film. La storia è ambientata nello stesso universo del videogioco, e offre un grande spettacolo visivo... ma il risultato finale è insufficiente.




Risultati immagini per assassin's creed filmProtagonista della vicenda narrata è il condannato a morte Callum  Lynch (interpretato da Michael Fassbender), che viene salvato dalla sua condanna dalla Fondazione Abstergo, interessata a lui per il suo legame di sangue con Aguilar De Nerha, antico membro della Confraternita degli Assassini. Attraverso un loro futuristico macchinario, l'Animus, Callum viene costretto a rivivere i ricordi del suo antenato vissuto al tempo dell'Inquisizione Spagnola. Callum è l'unico discendente diretto ancora in vita e quindi, rivivendo i ricordi di Aguilar, è l'unica persona in grado di poter rintracciare il misterioso relitto attorno al quale ruota tutta la storia: la tanto agognata “Mela dell'Eden”, fulcro di un millenario conflitto tra le società segrete degli Assassini e dei Templari.

Questa, a grandi linee, è la trama del film. Una trama terribilmente povera di contenuti, che non si salva mai dal tragico destino di crollare a picco.
Pessima caratterizzazione dei personaggi, delineati giusto il minimo indispensabile per far filare il film, ma troppo poco approfonditi. Anche il protagonista, Callum, non è stato sceneggiato in modo opportuno. Ha un profilo psicologico complicato, questo per fortuna traspare, ma purtroppo non è stata data molta importanza nemmeno alla sua identità. Non è questo, però, l'elemento peggiore della sceneggiatura, perché non solo i personaggi sono lasciati un po' allo sbando, ma l'intera storia. La struttura è instabile e lacunosa; troppi salti, troppe forzature, troppi buchi nella trama. Ci sono tanti passaggi all'interno del film che non vengono mai chiariti; ci sono momenti di totale vuoto narrativo; episodi accennati e poi abbandonati... poca chiarezza e tanto disordine. Tutte caratteristiche che demolirebbero qualunque film. Chi non ha mai giocato al videogioco si potrebbe trovare in difficoltà a capire tutta la storia; non perché faccia degli assurdi salti nel vuoto (comunque un minimo di spiegazione viene sempre data), ma perché molte cose vengono spesso sottovalutate o addirittura omesse. E poi i dialoghi sono spesso inadatti. Cercano a tutti i costi di dare solennità ed epicità alla storia, ma quello che risulta è una macchinosa staticità emotiva e una troppo ricercata serietà epica.
La storia avrebbe meritato un esito migliore. Le tematiche affrontate sono di grande impatto e molto coinvolgenti ( l'inquisizione spagnola, la violenza dell'uomo, il libero arbitrio, le società segrete che governano il mondo, la redenzione...) e non sono mai banali, ma purtroppo ( e lo dico con vero rammarico) non vengono approfondite, ma semplicemente abbozzate e mischiate nello stesso confusionario polverone. 

Sceneggiatura e trama sono dunque gli elementi peggiori di questo film, e se la recensione finisse qui il voto sarebbe gravemente insufficiente e senza speranza. Ma per fortuna troviamo anche aspetti positivi: per prima cosa un'eccellente fotografia. Il direttore Adam Arkapaw ci offre uno spettacolo mozzafiato. Affascinanti gli scorci della Spagna medievale (ottimi anche i costumi) e straordinarie le successioni dinamiche nei combattimenti, nulla è lasciato al caso, ogni frame è curato nei minimi dettagli. È sicuramente un film che ha puntato molto ( se non addirittura tutto) sulla spettacolarità visiva, e bisogna constatare che su questo c'è davvero poco da recriminare. Discutibile la scelta, ma non il risultato. 

Immagine correlataCon una fotografia di tale bellezza, la regia non deve assolutamente sfigurare, altrimenti risulterebbe tutto inutile. Per fortuna non è questo il caso; qui si dimostra sempre all'altezza. Scelte coraggiose e di grande qualità durante gli inseguimenti e le scene d'azione, di altissimo livello; ottime anche quelle più raffinate ed eleganti delle scene più statiche. Regia che non perde mai di ritmo e di forza e riesce ad offrire un grande spettacolo allo spettatore; regia dinamica, raffinata, potente e soprattutto molto ricercata quella di Kurzel, che nonostante l'assurdità contenutistica di un film basato su un videogioco, riesce sempre a prendersi sul serio. Riesce anche a mettere molte pezze, dove può, alla mancanza di trama e di ritmo, con scelte registiche molto azzeccate e di grande impatto. E' un film d'azione e in questo senso non è mai banale o mediocre. Sceneggiatura bocciata, regia decisamente promossa. 

Altro punto positivo sono le interpretazioni degli attori. Fassbender si conferma ad altissimi livelli. Il suo personaggio è forse l'unico ad avere una forza emotiva degna di nota, ed è solo merito suo. Il film perde colpi spesso e volentieri, lui no. Non perde mai di intensità o di forza e cerca di salvare un film pericolante. Di gran lunga il migliore, anche se comunque non può salvare completamente la povertà di contenuti.  Marion Cotillard non è alla sua altezza, ma comunque riesce bene a calarsi nel personaggio e ad interpretarlo al meglio. Crea una forte empatia con il protagonista e risulta molto credibile nei panni della scenziata Sophia Rikkin. Il film non ha puntato certo sulla credibilità scientifica, però lei è brava a non perdere mai la serietà, la professionalità e l'emotività del suo personaggio. Non eccelle, ma non delude. Jeremy Irons, nei panni di Alan Rikkins, riesce ad avere la giusta dose di freddezza, meschinità e sfrontatezza per risultare calzante con il ruolo biasimevole del suo personaggio. Ci è riuscito alla grande. Da un attore come lui ci si aspetta sempre il meglio, e questo film di certo non rappresenta " il meglio", ma non per colpa sua. 

Tirando le somme, i punti di forza non riescono a salvare il film. Alleviano le sofferenze e risollevano la situazione dal baratro, ma non bastano per assolverlo del tutto dai suoi peccati. La sceneggiatura è l'elemento portante di qualunque film e quando la struttura non è solida... il film è in grave pericolo.

Non ve lo consiglio, ma nemmeno ve lo sconsiglio. E' un film che offre un'ottima spettacolarità visiva, ma nulla di altro. Ciò che risulta è un progetto dalle grandi ambizioni, che avrebbe avuto tutte le carte in regola per lasciare il segno, che però si tarpa le ali da solo e non riesce a spiccare il volo. Un grande peccato. Non porta messaggi o insegnamenti e non si pone minimamente l'obbiettivo di distaccarsi dalla sua dimensione di videogioco, rimanendone intrappolato. Le mie aspettative erano alte, sono state tradite. Guardarlo, però, non è stato poi così orribile e avrebbe potuto anche meritare una discreta sufficienza, ma è da punire la sua mediocrità contenutistica.

VOTO 5,5






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