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martedì 3 gennaio 2017

RECENSIONE di "LO STAGISTA INASPETTATO"

LO STAGISTA INASPETTATO di Nancy Meyers
sceneggiatura: 7
fotografia: 6
regia: 7
interpretazione degli attori: 8
trama: 6
ritmo: 6

Colpito da un'odiosa influenza, ieri sera mi sono oziosamente adagiato sul mio divano e con grande maestria ho cominciato a fare zapping con il mio caro amico telecomando. Infastidito dalla pochezza di contenuti dei vari canali offerti, decido di fermarmi su canale 5, dove stavano trasmettendo in prima visione il film “Lo stagista inaspettato”. E allora eccovi la mia recensione. 


Film del 2015 scritto e diretto da Nancy Meyers con protagonisti Robert De Niro e Anne Hathaway, che racconta la nuova avventura lavorativa del vedovo settantenne Ben Whittaker come stagista senior della fondatrice di una famosa società start up di moda, Jules Ostin. Annoiato dalla sua vita da pensionato, solitaria e monotona, Ben decide di rimettersi in gioco e grazie alla sua grande esperienza, alla sua simpatia e alla sua bontà d'animo riesce a conquistare la fiducia e la stima di tutti. 
Tutti tranne Jules, una donna di successo che non si fida di nessuno e che difficilmente instaura buoni rapporti con le persone. Ha una vita frenetica e stressante, il suo matrimonio è in pericolo, la sua azienda le porta via sempre più tempo e lei non riesce più a sopportare tutto il peso da sola. Ha bisogno di un nuovo amministratore delegato che le diminuisca il lavoro? No, ha bisogno di un amico sincero e fedele. E il caro Ben è la persona giusta. Dopo l'iniziale diffidenza di Jules, Ben riesce ad entrare nel suo cuore e ad aiutarla sul lavoro e anche in famiglia. Ma proprio quando tutto sembra andare per il meglio.... no, non vi posso svelare altro... anche perché di altro non succede proprio nulla. È una bella storia, ma è piuttosto banale. Scorre bene, ma l'intreccio narrativo è molto prevedibile. Non annoia mai, ma non ti spiazza, non ti stupisce ... è un susseguirsi di avvenimenti credibili, ma troppo scontati.

Bisogna però precisare una cosa: questa caratteristica della prevedibilità non disturba molto la visione del film, perché è comunque una storia ben strutturata e che fila senza troppe sbavature. Il problema principale è che il film è molto limitato; non cerca mai di superare il confine tra un film discreto e un film ottimo e rimane quindi imprigionato costantemente in un involucro di mediocrità, che vincola ogni possibilità di slancio. Il potenziale ci sarebbe stato, ma non è stato sfruttato del tutto.

Sceneggiatura comunque sufficiente: la storia è ben ponderata, i dialoghi sono un giusto mix di ironia e credibilità e, al di là della banalità, il susseguirsi delle vicissitudini è molto razionale. La pecca che non si può trascurare è la presenza di alcuni buchi nella trama. Alcune scene in più sarebbero state necessarie, sia ai fini della storia, sia per creare magari qualche colpo di scena, sia per dare ritmo e dinamicità al tessuto narrativo.

Un grande punto di forza del film,invece, è l'accurata caratterizzazione dei personaggi. Elemento molto evidente soprattutto nei due protagonisti, Ben e Jules, due personaggi creati con molta cura e con grande attenzione verso un profilo psicologico ben dettagliato. Non è una caratteristica di poco conto, perché avere dei personaggi ben delineati e calzanti perfettamente con la loro parte rende il film molto più apprezzabile e li pone di gran lunga più in empatia con lo spettatore. In questo film i due protagonisti entrano ben presto nel cuore dello spettatore e non perdono mai la loro credibilità, grazie ad una buona sceneggiatura (che in questo senso non pecca mai) e ad un ottima interpretazione degli attori.

Su De Niro c'è poco da dire, non ricordo un ruolo che non abbia interpretato al meglio e senza la sua straordinaria classe. In questo film il suo ruolo gli è stato cucito su misura e gli calza a pennello. Tanta eleganza, tanta esperienza, un'ottima dose di ironia, e un'eccezionale professionalità... beh, con queste caratteristiche fallire diventa quasi impossibile. Il suo personaggio però è forse troppo impostato (non per causa di De Niro), e ,come ogni cosa in questo film, non "esplode" mai.
La bellissima Anne Hathaway si conferma molto talentuosa e riesce a rendere il suo personaggio molto interessante grazie ad una buona interpretazione.
Ho però un dubbio su di lei: le assegnano sempre parti molto simili o è lei che le fa sempre allo stesso modo? Perché considerando ogni singolo film le sue interpretazioni sono spesso ottime, ma prendendone in esame alcuni sembra che interpreti sempre lo stesso personaggio. A questo punto allora diventa un grosso limite...

Passando alla regia, potremmo riprendere lo stesso discorso fatto per la sceneggiatura, e non a caso entrambe sono frutto del lavoro della stessa persona, Nancy Meyers: struttura solida e scorrevole, offre uno spettacolo godibile e in linea di massima molto raffinato ed elegante, ma pecca di poca ambizione. Questo non è per forza un difetto; non tutti i film devono diventare dei capolavori memorabili, quindi se il suo intento era dar vita ad una commedia mediocre il problema non si pone nemmeno. È comunque stata una discreta prova, attenta e precisa; con qualche tocco d'autore e un abile uso di primi piani... poco altro.

Il film regala una storia molto simpatica e interessante, che mette in evidenza l'importanza di un costruttivo confronto generazionale nella vita e nel lavoro, offrendo ottimi spunti di riflessione e una visione molto positiva dei rapporti che si basano sulla fiducia e sul rispetto. Dimostra che nonostante le incertezze, i problemi e gli ostacoli che la vita ci obbliga ad affrontare, c'è sempre un valido motivo per ritrovare il sorriso, per fidarsi di qualcuno e affrontare insieme le difficoltà e soprattutto che avremo sempre il bisogno di sentirci capiti e apprezzati per quello che siamo. Messaggi sicuramente positivi, ma qualcosa in più si sarebbe potuto fare per distaccarsi un po' dai soliti canoni della commedia romantica adulta e sofisticata tanto cara alla regista.  

Un film mediocre anche nel finale; non riesce a scrollarsi di dosso questa fastidiosa prevedibilità e se la porta dietro come un macigno fino alla fine, anche se è molto apprezzabile la morale che offre: convincere i giovani, disorientati dai ritmi frenetici della vita moderna e dall'eccessivo ricorso alla tecnologia, ad ascoltare chi ha più esperienza e saggezza di loro. 
Il voto è positivo, perché è un film che riesce a far sorridere ed emozionare con poco. Un film semplice, ma molto godibile. 


Voto 6,5

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